Per inaugurare questa sezione innovativa del nostro blog nascente voglio proporvi di intraprendere con me un viaggio nel passato...
Chi di voi non ha mai sentito
parlare della tanto rinomata Statua della Libertà?Il simbolo di New York.Il
nome dell'opera è La Libertà che illumina il mondo (Liberty Enlightening the
World in inglese, La Liberté éclairant le monde in francese),ma la stessa
libertà maestra del mondo non la si può di certo riscontrare negli occhi
vuoti,estenuati e prostrati, di chi fatica a vivere per le strade di questa città,dinanzi
a un presente rude e a un futuro incerto. Eppure si ritrova il portentoso desiderio di voler affermare la propria indipendenza e libertà pur vivendo in quartieri
malfamati di New York, in una giovane, anzi giovanissima e promettente ragazza
di nome Ella Fitzgerald. A soli 15 anni,rimasta orfana, decise di dare una
svolta alla sua vita il 21 novembre del 1934, vincendo un concorso per
esordienti all’Apollo Theater di Harlem,e partecipando all’Amateur Nights, dove
si improvvisò cantante sbalordendo il pubblico presente. Ci sono storie che la
penna di uno scrittore particolarmente dotato, o il pennello di un pittore decisamente
prolifico, sembrano mirare a suscitare stupore e ammirazione in
chi legge o guarda le opere scritte o dipinte. Allo stesso modo la vita di Ella
Fitzgerald sembra così straordinaria e incredibile nella sua semplice
autenticità.
Ciò che stupì tutti e le permise
di essere ricordata come “lady del jazz” e maggiore esponente di quegli anni a
detta di molti dev’essere stata la sua voce che vantando un'estensione di più
di tre ottave la rendeva unica agli occhi di tutti e irraggiungibile dalla
prospettiva canora. Io ho deciso di presentarvela attraverso questo blog perché
sono stata attratta dalla sua strepitosa voce come tutti i naufraghi dell’Odissea
erano ammaliati dalla voce seducente delle sirene che li conduceva alla morte. Credo
che questa passione per il jazz in generale derivi dalla consapevolezza che
quando non si possiede il necessario per la sopravvivenza si aspiri a più di
questa, ma al contrario, quando si possiede già tutto non si ha motivazione di
un miglioramento e si giace nell’oblio e nell’eterna dimenticanza.La canzone di
questa strepitosa cantautrice che ha suscitato in me maggiore attrazione è
Goodnight My Love,che ha conquistato il cuore di molti statunitensi
conquistando la 1ª posizione negli Stati Uniti.Con questa romantica e
malinconica melodia mi ritrovo a naufragare tra una delle personalità più ammirevoli
e prodigiose di sempre.Per concludere questa recensione invito tutti voi a
riflettere su una frase di John Green “È difficile dimenticare qualcuno che ti
ha dato molto da ricordare.”
😍😍😍😍😍
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